CELLARINIA - VII Mostra Mercato
DI FIORI, PIANTE e CERAMICA
"PER BACCO, CHE OLIO"
DOMENICA 25 MAGGIO 2025
In origine non c’era vino senza anfora: in terracotta i vini nascevano, si affinavano, venivano trasportati sulle navi da una sponda all’altra del mare. Come spesso succede, per guardare avanti basta tornare alle origini: oggi i vini in anfora sono probabilmente i più moderni, per le loro caratteristiche organolettiche e per la visione che esprimono. L’anfora riesce infatti a permettere una costante micro-ossigenazione ma senza cedere alcun sentore e preservando il sapore più puro del vino: ciò consente anche lunghissimi affinamenti e vinificazioni estreme.
Tradizione millenaria, la vinificazione in anfora è stata riscoperta e riproposta negli ultimi trenta anni, diventando una delle ultime tendenze per gli appassionati del settore, soprattutto per chi va alla ricerca di metodologie di produzione all’insegna della tradizione e della genuinità. Ed è proprio questo aspetto che viene esaltato nell’utilizzare materiali in terracotta, sia per la macerazione che per l’affinamento. Il primo esempio è l’erede diretto della vinificazione caucasica, con la prolungata macerazione sulle bucce, in particolar modo se si tratta di uva bianca, che conferisce al vino il classico colore ambrato degli orange wine.
La terracotta garantisce una migliore capacità di isolamento termico, rispetto ad esempio all’acciaio e al cemento, sia nella fase della macerazione che dell’affinamento. Inoltre, la naturale porosità del materiale utilizzato per i contenitori riduce l’ossigenazione e limita così il rischio di ossidazione del vino. Un materiale vivo, appunto, come il legno, ma a differenza di questo tutela il gusto e l’aroma senza influenzarlo. Il risultato finale dell’affinamento del vino in anfora è un prodotto che esalta al meglio la materia prima, l’uva e il suo terroir.
In Piemonte è possibile trovare Arneis, Nebbiolo, Barolo prodotti in anfora.